“Siamo in una trappola di bassa crescita - ha commentato Catherine Mann, capo economista dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - con una bassa crescita della produttività e un basso incremento del commercio globale”. Il Prodotto interno lordo mondiale crescerà nel 2016 del 3% come lo scorso anno e migliorerà di pochissimo nel 2017. Se “la crescita è piatta nelle economie avanzate” ha pure “rallentato molto nelle economie emergenti, che erano state la locomotiva dall’inizio della crisi”, e tra queste le più colpite sono “quelle produttrici di materie prime”, spiega nel rapporto il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria. Eurozona e Stati Uniti segneranno rispettivamente quest’anno +1,6 e +1,8 nel loro Pil e +1,7 e +2,2 nel 2017. Rallenta invece il Giappone con 0,7 nel 2016. E aumentano a livello globale i disoccupati, 39 milioni, circa 6 milioni e mezzo in più rispetto all’inizio della crisi. Indice puntato contro le politiche monetarie che da sole senza supporto di adeguate politiche fiscali o strutturali non sono riuscite a ristabilire le condizioni per la ripresa economica. Monito infine sulla possibile uscita della Gran Bretagna dall’Ue che potrebbe peggiorare il quadro generale non solo in Europa.