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Onu: il diritto a comunicare per tutti i non udenti

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Articolo in: Radio Vaticana  

Roberta Gisotti 23/09/2019

Onu: il diritto a comunicare per tutti i non udenti

Oggi seconda Giornata internazionale delle lingue dei segni, indetta dalle Nazioni Unite per sostenere il diritto dei non udenti ad esprimersi nei vari ambiti sociali, riconoscendo la ricchezza delle loro lingue da tutelare e promuovere nei diversi Paesi.

 

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

Sono oltre 80 milioni i non udenti nel mondo che parlano circa 300 differenti lingue dei segni nei loro Paesi, che vanno riconosciute, tutelate e promosse. Così ha inteso ribadire l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, istituendo nel dicembre 2017 la Giornata internazionale delle lingue dei segni, da celebrare il 23 settembre, nel giorno di fondazione nel 1951 della Federazione mondiale dei sordi (Wfd). La nuova ricorrenza è stata così inserita nella Settimana internazionale dei sordi, lanciata in occasione del primo Congresso mondiale della Wfd, tenutosi a Roma, il 28 settembre nel 1958, proclamato Giornata mondiale del sordo.

Pari dignità alle lingue dei segni rispetto altri idiomi
“Diritto alla lingua dei segni per tutti”, è il tema della Giornata internazionale delle lingue dei segni 2019, a significare l’esigenza di diffondere e valorizzare la conoscenza di questi idiomi, che si servono di sistemi codificati di gesti delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo, che corrispondono ad uno o più significati, diversi da Paese a Paese e anche all’interno degli stessi, da regione a regione, al pari delle lingue ordinarie e dei vari dialetti.

La comunicazione visivo-gestuale risale all’antichità
La comunicazione visivo-gestuale è nota fin dall’antichità e ad oggi sono una quarantina gli Stati che hanno riconosciuto ufficialmente le loro lingue dei segni. Un numero ancora “davvero limitato”, denuncia il presidente della Federazione mondiale dei sordi, Colin Allen, auspicando un incremento dei Paesi sensibili alla valorizzazione di questo prezioso patrimonio, perché si diffonda in ogni ambito sociale e culturale, nei media, nelle arti, nella poesia e possa trovare sbocchi in campo medico, sportivo, turistico.

In Italia si attende il riconoscimento della Lis
In ogni parte del mondo oggi si svolgono manifestazioni, cortei, incontri,  campagne di sensibilizzazione e diffusione di materiali sulle lingue dei segni, che possano rafforzare i legami con le comunità sorde nel mondo e favorire la loro piena integrazione. In Italia, l’Ente nazionale sordi (Ens), fondato nel 1932 con la missione di  promuovere l’identità, l’autonomia e la piena realizzazione delle persone non udenti ha scelto di dedicare l’intero mese di settembre ai “Diritti della lingua dei segni per tutti”, in attesa che venga approvato il Disegno di legge che  definisce i diritti e la rimozione delle barriere comunicative in ambito politico, formativo, lavorativo, già licenziato dal Senato, il 3 ottobre 2017, ma in attesa di passare al vaglio della Camera. L’Italia è l’unico Paese in Europa a non avere ancora riconosciuto la lingua dei segni nel proprio ordinamento.

  http://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-09/on#...]

 

 

 

 

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