ccisioni, torture, violenze sistematiche, esecuzioni di massa contro famiglie e bambini anche "crocifissi", "decapitati" e "sepolti vivi" in Iraq da seguaci dell’Is. Il Comitato dell’Onu sui diritti dei minori, a Ginevra, che ha pubblicato il rapporto drammatico lancia un appello perché il governo di Baghdad sappia proteggere i suoi cittadini. Va detto che il governo iracheno ha chiesto ripetutamente di avere più armi dall’occidente e maggiore addestramento delle sue forze dell’Ordine.
Certo è che la situazione nei territori occupati dal sedicente Stato islamico è precipitata in un vortice di orrori rilanciati dai media, dove rabbia e vendetta fanno buon gioco all’ondata di follia omicida dei miliziani dell’Is. Dopo avere impiccato ieri come atto di ritorsione due terroristi di al Qaida – tra cui la donna per la quale era stato chiesto il rilascio in cambio della libertà del pilota giordano – il governo di Amman avrebbe bombardato, secondo fonti curde, postazioni dell’Isis a Mosul uccidendo 55 jihadisti e non escluderebbe, riporta la stampa locale, l’invio di truppe speciali di terra in Iraq.
E mentre la Russia è al lavoro per una risoluzione in Consiglio di sicurezza dell’Onu per tagliare i fondi all’Is, in Francia il presidente Hollande rilancia la lotta internazionale al terrorismo dichiarando “a minaccia globale, risposta globale”.