Tristezza e speranza
Commemorare i defunti ha un doppio significato, ha spiegato Papa Francesco nell’omelia della Messa. “Un cimitero è triste – ha detto – ci ricorda i nostri cari che se ne sono andati e ci ricorda anche il futuro, la morte. E in questa tristezza noi portiamo dei fiori come un segno di speranza”:
“E la tristezza che si mischia con la speranza e questo è quello che tutti noi sentiamo oggi, in questa celebrazione. La memoria dei nostri, davanti alle loro spoglie, e la speranza. Ma anche, sentiamo che questa speranza ci aiuta, perché anche noi dobbiamo fare questo cammino. Tutti noi faremo questo cammino. Prima o poi, ma tutti. Con il dolore, con più o meno dolore, ma tutti. Ma con il fiore della speranza, con quel filo forte che è ancorato all’aldilà".
La certezza della resurrezione
E chi ha fatto per primo questo cammino è stato Gesù che “con la sua croce - ha sottolineato il Papa - ci ha aperto la porta della speranza” della Resurrezione:
“Torniamo a casa oggi con questa doppia memoria: la memoria del passato, dei nostri che se ne sono andati; e la memoria del futuro, del cammino che noi andremo. Con la certezza, la sicurezza, quella certezza uscita dalle labbra di Gesù: Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.