Nel mistero della Trinità è “il rapporto tra Gesù, il Padre e lo Spirito Santo”, ha spiegato Francesco nella sua catechesi:
“Lo Spirito ci guida nelle nuove situazioni esistenziali con uno sguardo rivolto a Gesù e, al tempo stesso, aperto agli eventi e al futuro. Egli ci aiuta a camminare nella storia saldamente radicati nel Vangelo e anche con dinamica fedeltà alle nostre tradizioni e consuetudini”.
Ma anche, nel mistero della Trinità è “il nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”:
“Questa “famiglia divina” non è chiusa in sé stessa, ma è aperta, si comunica nella creazione e nella storia ed è entrata nel mondo degli uomini per chiamare tutti a farne parte.
“L’orizzonte trinitario di comunione ci avvolge tutti…”
“e ci stimola a vivere nell’amore e nella condivisione fraterna, certi che là dove c’è amore, c’è Dio”.
“Solidarietà” e “amore vicendevole” anzitutto “nelle comunità ecclesiali” ma anche – ha raccomandato Francesco – ”in ogni altro rapporto sociale, dalla famiglia alle amicizie all’ambiente di lavoro”. Quindi l’invito del Papa ad impegnarsi “negli avvenimenti quotidiani per essere lievito di comunione, di consolazione e di misericordia”.
“In questa missione, siamo sostenuti dalla forza che lo Spirito Santo ci dona: essa cura la carne dell’umanità ferita dall’ingiustizia, dalla sopraffazione, dall’odio e dall’avidità”.
Dopo la preghiera mariana, il pensiero di Francesco è corso al primo Vertice umanitario mondiale, convocato dall’Onu ad Instanbul, per affrontare - ha ricordato - le “drammatiche situazioni” causate da “conflitti, problematiche ambientali ed estrema povertà.”
“Accompagniamo con la preghiera i partecipanti a tale incontro perché si impegnino pienamente a realizzare l’obiettivo umanitario principale: salvare la vita di ogni essere umano, nessuno escluso, in particolare gli innocenti e i più indifesi”.
Il Papa ha quindi espresso vicinanza spirituale ai fedeli cattolici in Cina, particolarmente devoti alla Beata Vergine Maria “aiuto dei cristiani”, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai, di cui ricorre la memoria martedi prossimo.
“In questo Anno della Misericordia possano i cattolici cinesi, insieme a quanti seguono altre nobili tradizioni religiose, divenire segno concreto di carità e di riconciliazione. In tal modo essi promuoveranno un’autentica cultura dell’incontro e l’armonia dell’intera società, quell’armonia che ama tanto lo spirito cinese”.
E ancora un omaggio alla figura di “prete esemplare”, Francesco Maria Greco, sacerdote diocesano calabrese, fondatore delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori, beatificato ieri, nella sua città Acri.
Tra i saluti finali ai fedeli in piazza, un grazie ai fedeli ortodossi della Metropolia di Berat in Albania, “per la loro testimonianza ecumenica”.