Il primo grazie di Francesco è andato a “l’instancabile mons. Rino Fisichella”, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, cui in particolare era affidata la gestione del Giubileo.
“In effetti, è stato un Anno denso, pieno di iniziative in tutta la Chiesa, dove si è potuto vedere e toccare con mano i frutti della misericordia di Dio”.
"La Porta della misericordia – ha constatato con gioia il Papa - aperta in tutte le cattedrali e nei santuari ha consentito che i fedeli non trovassero alcun ostacolo per sperimentare l’amore di Dio”.
“E’ successo qualcosa di veramente straordinario che ora richiede di inserirsi nella vita di ogni giorno per fare diventare la misericordia un impegno e uno stile di vita permanente per i credenti”.
Da qui la riconoscenza del Papa verso organizzatori e collaboratori per aver “reso possibile che questo evento di grazia si celebrasse in maniera ordinaria e sicura, con grande afflusso di pellegrini”, facendone “emergere il profondo valore spirituale".
Poi tanti attestati di stima per la sicurezza garantita dal Ministro italiano degli Interni, insieme al capo della Polizia e al questore di Roma, unitamente alla Gendarmeria vaticana; per la pianificazione offerta dalla Commissione bilaterale tra Santa Sede e Governo italiano; per la dedizione dimostrata dal Corpo della Guardia Svizzera e le altri istituzioni vaticane; per gli sforzi profusi dalla regione Lazio, specie per meticolosa programmazione sanitaria; per la supervisione offerta dalla Segreteria tecnica, presieduta del prefetto di Roma, che raccoglieva le diverse istanze amministrative, tra cui il Comune capitolino. Ultimo grazie ai volontari di tante parti del mondo per il loro lavoro “spesso silenzioso e discreto”.
Francesco, ha quindi concluso:
“Se tu vuoi ottenere misericordia, devi tu stesso essere misericordioso. Queste parole di Sant’Agostino possano essere di conforto per tutti noi”.