Chi consapevolmente, chi inconsapevolmente, in molti, negli ultimi quindici anni, hanno lavorato a un obiettivo comune: indebolire la TV pubblica a tutto vantaggio del monopolista privato. Una strategia alla quale non sono sembrati estranei neanche i vertici della stessa RAI.
Per questo sembra ormai necessario ricostruire nel dettaglio, e dall'interno di viale Mazzini, come si è potuto passare dalla "TV dei professori", quella che avrebbe dovuto segnare l'inversione di tendenza rispetto alle lottizzazioni della prima Repubblica, alla "TV deficiente", espressione ormai entrata nell'uso quotidiano per indicare la dequalificazione della principale azienda culturale di Stato. E soprattutto capire che ruolo ha avuto la politica in questo percorso perverso.
La favola dell'Auditel torna alle stampe, dopo il successo della prima edizione, arricchita di una seconda parte, che percorre con uguale rigore di ricerca fatti e dibattiti sul sistema di rilevamento degli ascolti in Italia, dall'uscita del libro nel maggio 2002 ad oggi, in vista di un felice epilogo della vicenda.
Pochi in Italia conoscono come funziona realmente l´Auditel: eppure su questo inadeguato sistema di rilevamento, da sedici anni si basa non solo la pianificazione degli spazi pubblicitari, ma l´intera offerta televisiva, con grave danno alla libertà di espressione, alla creazione intellettuale, alla crescita culturale e sociale del paese.