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Pronta la riforma dell'Auditel stop al duopolio Rai-Mediaset

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Articolo in: La Repubblica  

Roberta Gisotti 16/05/2006

Pronta la riforma dell'Auditel stop al duopolio Rai-Mediaset

ROMA - Via ufficiale alla demolizione della cosiddetta "Casa di Vetro": è in dirittura d'arrivo l'Atto d'indirizzo per riformare l'Auditel messo a punto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

 

Si aspetta oggi la fumata bianca della Commissione riunita a Napoli, dove ha sede centrale l'AgCom. Ieri l'ultima audizione a Roma alla vigilia di un provvedimento 'storico' per la televisione in Italia, che cambierà l'assetto societario dell'Auditel, affinerà e diversificherà le tecniche del rilevamento.
Il primo capitolo riguarderà la governance dell'Auditel: non più società tripartita tra Rai, Mediaset e Upa, blindata intorno agli interessi del duopolio e dei poteri forti della pubblicità, ma aperta a tutte le emittenti, siano esse terrestri, satellitari, via cavo, in analogico e digitale, oltre alla Tv via Internet, che dovranno quindi disporre di tecnologie di rilevamento idonee a registrare i loro ascolti, che oggi invece sono assolutamente sottostimati o addirittura assenti nel sistema Auditel.

Tra le proposte allo studio è che ogni associato disponga di un unico voto nel Consiglio di Amministrazione e partecipi al bilancio annuale dei costi in base alle entrate pubblicitarie. Nascerebbe così una società più pluralista e più vicina alla realtà del panorama televisivo attuale. Altro punto importante: la gestione del campione ed il rilevamento e l'elaborazione dei dati d'ascolto dovrebbe essere affidata a soggetti esterni, anche più d'uno.
Servono parametri certi e trasparenti per garantire che il campione sia conforme alla composizione socio-demografica della società italiana. I criteri e i metodi della ricerca saranno resi pubblici, come ogni sondaggio, sul sito dell'Agcom.

Un rilevamento ad hoc potrebbe esserci anche per l'emittenza locale, poichè oggi le 5 mila famiglie del campione Auditel sono presenti solo in 1700 Comuni su un totale di oltre 8 mila. Su tutte le fasi del rilevamento dovrà vigilare l'Istat, con il quale l'Agcom ha già stipulato dal settembre scorso una Convenzione biennale, prevedendo di assumere a breve un responsabile per seguire tale attività.
Novità assoluta nel rilevamento potrà essere la misurazione della qualità oltre che della quantità dell'ascolto. Tra le ipotesi prospettate l'inserimento di più tasti nel telecomando del meter per registrare il gradimento e anche il dissenso degli spettatori.

Riguardo il campione si dovrà provvedere ad un ricambio maggiore: oggi permane in media 5 anni con punte decennali, e si potrebbe ipotizzare un turn over di 6 mesi/1 anno. Si è parlato anche di alzare da 31 secondi ad 1 minuto il tempo minimo di permanenza per essere registrati tra il pubblico di un programma e così anche di fornire l'ascolto quantificato dell'intero programma, piuttosto che il minuto per minuto, e di fare una misurazione a parte degli spot pubblicitari all'interno dei programmi.

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