Braccio di ferro tra i 15 membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ma Mosca è sempre più isolata nel sostenere la legalità del referendum per l’adesione della Crimea alla Russia indetto per il 16 marzo. La stessa Cina - tradizionalmente alleata del Cremlino in politica estera - ha preso le distanze dichiarando di rispettare l’integrità e la sovranità territoriale dell’Ucraina. “Non possiamo permetterci errori di calcolo o inazione”, il monito lanciato ieri dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki moon, in difesa dell’unità del popolo ucraino pena - ha detto – “serie ripercussioni” anche “per l’intera comunità mondiale”. Ma i negoziati sono fermi: Mosca ha respinto le proposte Usa di cessare l’avanzata militare in Crimea, di rinunciare alla sua annessione e di finire le provocazioni e cosi anche ha lasciato cadere l’idea di un gruppo di contatto sostenuta dall’Unione Europea, in particolare dalla Canceliera Merkel in accordo con Obama, che domani incontrerà il premier ucraino Iatseniuk, atteso giovedì anche all’Onu. Aiuti economici all’Ucraina arriveranno dagli Usa e dalla Banca Mondiale, che ha promesso fino a 3 miliardi di dollari nel 2014.