Pubblicato: 2002
Pochi in Italia conoscono come funziona realmente l´Auditel: eppure su questo inadeguato sistema di rilevamento, da sedici anni si basa non solo la pianificazione degli spazi pubblicitari, ma l´intera offerta televisiva, con grave danno alla libertà di espressione, alla creazione intellettuale, alla crescita culturale e sociale del paese.
L´Auditel, una società privata nata per rilevare l´ascolto degli spot, è diventata arbitro supremo dell´offerta televisiva e del gusto degli italiani, e si è impossessata della comunicazione televisiva per fini commerciali.
Il libro ripercorre le azioni, le richieste di chiarimento, i limiti e le riserve sollevate nel corso di questi sedici anni dal Consiglio consultivo degli utenti, dal Codacons, dal Garante per l´editoria, dall´Istat, dal Governo; testimonia i reiterati rifiuti da parte dell´Auditel a garantire maggior trasparenza; sottolinea i dubbi, le denunce e i silenzi di molti operatori; propone le sconcertanti testimonianze delle poche famiglie Auditel uscite allo scoperto. Il quadro che ne deriva è quello di uno strumento imperfetto, estremamente macchinoso da utilizzare, rifiutato da nove famiglie su dieci, mirato a monitorare più i consumatori che i telespettatori.
Prefazione di Giulietto Chiesa.
Per gli operatori della tv - amministratori, dirigenti, programmisti, protagonisti, conduttori - l'Auditel è l'occhio di Dio o del diavolo. Le loro fortune o disgrazie dipendono da lui. Un occhio a cui sacrificare immagini che lo attraggano, anche se cattive.
L'Auditel, com'è noto, è una società privata creata dalla Rai, da Mediaset e dalle associazioni che rappresentano i pubblicitari perché accerti quanti sono i telespettatori che vedono i vari programmi, cioè l'audience.
Il monitoraggio però non è fatto per soddisfare la curiosità di chi fa i programmi, ma per consentire agli investitori pubblicitari di farsi un po' di calcoli e di pianificare le loro campagne in rapporto al loro costo. Se gli ascoltatori di un programma sono molti, la pubblicità costerà di più perché il suo effetto è maggiore, ma il costo-contatto meno. E viceversa. Insomma, si vive o si muore di audience.
(L'Indice)